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Si racconta che ogni notte, quando la Luna scalzava il Sole, una voce mesta e dolce soleva levarsi e riecheggiare nelle Valli della Corte.
La Luna, indispettita di veder ogni notte distolta l’attenzione dal proprio spettacolo, inviò le lucciole messaggere a scovare da chi provenisse quel suono. Fu così che, rannicchiata al riparo tra le fronde di un bosco carnico, trovarono Lei.
Chiome color del Rame e occhi Acquamarina, questa driade rivelava col suo sguardo un temperamento selvatico e docile al tempo stesso.
Nel suo canto, urlo e lamento, nostalgia e conforto, rabbia e coraggio erano intrecciate in trame inestricabili.
La Luna fu a tal punto commossa da quella creatura che decise che da quel momento in poi il suo canto avrebbe dato voce alle proprie storie.
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